Dopo la vittoria contro Andrey Rublev nel match di quarti di finale, l’ex tennista azzurro rilancia una vecchia polemica
Pur soffrendo nel corso del secondo set – vinto al tie-break per 7-5 grazie ad un folgorante parziale di 6-1 – Jannik Sinner ha domato Andrey Rublev accedendo per la prima volta in carriera alle semifinali degli Australian Open.
Il tennista altoatesino, che ormai ha sviluppato una tenuta mentale degna dei migliori giocatori del mondo – categoria alla quale ormai l’azzurro appartiene a pieno titolo – si sta rendendo protagonista di un cammino esaltante. Che tale resteràcomunque vada a finire sul cemento di Melbourne.
Dal torneo di Pechino in poi Jannik non solo si è sbloccato contro Daniil Medvedev, ma ha anche conquistato la quarta posizione del ranking mondiale, che non ha più mollato. Ill nativo di San Candido è semplicemente e costantemente tra i più in forma del circuito.
La successiva affermazione a Vienna è stata solo l’antipasto della straordinaria performance alle ATP Finals di Torino, quando cedette solo in finale a Novak Djokovic, peraltro battuto nel Round Robin, e soprattutto delle incredibili prestazioni in quel di Malaga dove trascinò l’Italia alla conquista della sua seconda storica Insalatiera.
L’unico neo, se così si può chiamare, è stata la prematura uscita dal Masters 1000 di Parigi-Bercy, giusto poco prima della kermesse torinese. Attenzione però, perché Jannik in Francia non è stato battuto da nessuno. Si è ritirato di sua spontanea volontà. Per precauzione. Per evitare possibili infortuni in un fisico che era stato stressato dalla miopia degli organizzatori del torneo.
Come a Parigi, Bertolucci non ci sta: “Programmazione folle”
In quel di Parigi l’allievo di Simone Vagnozzi iniziò a giocare in piena notte il suo match di sedicesimi di finale contro Mackenzie McDonald, regolato 6-1 al terzo set, finendo l’incontro alle 2:37 della notte. La gara di ottavi di finale contro l’amico Alex De Minaur si sarebbe dovuta disputare alle 17 del giorno successivo ma lo staff dell’azzurro, di concerto con l’atleta, optò per il ritiro precauzionale. Una scelta saggia, che tutti approvarono nel nome della salvaguardia fisica del talento.
Sebbene non con gli stessi identici orari, anche in Australia Sinner è stato programmato tardi. Troppo tardi. Il match contro Rublev è infatti iniziato alle 23. Rischiando di trascinare gli atleti in campo fino alle prime ore della mattina, se fosse andata in scena una maratona.
Sull’argomento si è espresso senza troppi peli sulla lingua Paolo Bertolucci, storico ex tennista italiano nonché da anni commentatore tecnico per Sky Sport. “Gli organizzatori sono riusciti nell’impresa assurda di far iniziare un quarto di finale Slam alle 23. Ma neppure la loro folle programmazione ha interrotto la corsa di Jannik Sinner verso la sua prima semifinale agli Australian Open“, ha detto l’ex campione, intervenuto a La Gazzetta dello Sport.