Le violenze e le indagini dei giorni scorsi hanno portato il Viminale ad adottare il pugno duro nei confronti del tifo organizzato. I divieti
Pugno duro contro gli ultras. Le ultime vicende hanno portato il Casms ad alzare l’attenzione e, come riportato dall’Adnkronos, si è deciso di vietare alcune trasferte al tifo organizzato. Le indicazioni sono pronte ad essere inviate alle rispettive prefetture, che dovranno comunicare ai club e pubblicamente lo stop ai supporters.
Una decisione dura, ma, che dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ritengono necessaria sia per mandare un messaggio ai tifosi che per la sicurezza di tutte le persone. “C’è una recrudescenza di violenze da parte di alcune tifoserie – spiega il presidente Maurizio Improta – e queste misure vengono prese anche per evitare incroci tra quelle più estreme. A rimetterci sono sempre bambini e famiglie che vogliono andare a vedere una partita“. Misura destinata ad essere comunque ripetuta anche il prossimo anno visto che da questo momento in poi non c’è intenzione di abbassare l’attenzione.
Ma quali sono le trasferte vietate? Il pugno duro è stato adottato sicuramente per i tifosi del Napoli. Sono tre le partite che i partenopei dovranno giocare lontano da casa e senza la presenza del proprio pubblico. A pesare sicuramente quanto successo a Torino dove circa cento tifosi hanno provato ad entrare allo stadio senza biglietto creando attimi di tensione con le forze dell’ordine presenti fuori dall’impianto piemontese.
Ma nel mirino sono finiti anche le tifoserie di Atalanta, Como e Roma per le condotte reiterate nel corso della stagione. Ora le decisioni saranno comunicate alle prefetture, che porteranno ad un divieto delle trasferte. Resta da capire se queste misure saranno protratte nel tempo oppure si fermeranno a determinate partite.
Decisioni che, come spiegato in precedenza, sono state ritenute necessarie per l’alto rischio di scontri fuori dallo stadio o magari in autostrada. Episodi già successi in passato e che hanno portato il Casms a prendere scelte simili nei confronti di determinate tifoserie.
A giustificare ancora di più il divieto sono i numeri comunicati dal presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazione sportive. Nell’ultimo anno sono 183 gli agenti rimasti feriti. Un numero alto e che conferma una sorta di emergenza nel nostro Paese per quanto riguarda la cosiddetta violenza ultras.
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