È l’ultima innovazione che stanno testando di recente: tutti i piloti ne sono rimasti estremamente sorpresi, tra questi anche Verstappen
Grande novità nel mondo della Formula 1. “Non avrei mai pensato di vedere un drone andare così veloce solo per registrare le riprese della telecamera”, ha confessato Max Verstappen dopo aver visto l’RBD-1, il drone dipinto nei colori Red Bull capace di volare e registrare stabilmente a 350 km/h. Ha tre minuti di autonomia e una portata del segnale di 10 chilometri, sufficienti per due giri di un circuito o per registrare in alta definizione qualsiasi duello in un gran premio.
“Sono rimasto molto sorpreso dalla velocità con cui è riuscito a mantenere il ritmo e anche da quanto è riuscito ad avvicinarsi in curva, da come gira. Offre una prospettiva un po’ diversa dal solito per guardare la Formula 1,” ha aggiunto l’olandese. Per completare il lavoro ci è voluto più di un anno: il drone riesce ad accelerare due volte più velocemente di un’auto di F1, raggiungendo i 300 km/h in soli 4 secondi con una velocità massima di oltre 350 chilometri orari. Il pilota Ralph Hogenbirk, conosciuto anche come Shaggy FPV, è riuscito a sfidarlo in un giro del circuito di Silvetrstone.
Come riportato dalla redazione spagnola di MARCA, che ha avuto l’occasione di assistere ad un nuovo test del drone con il pilota David Coulthard, l’oggetto è incredibile. Lo stesso collaudatore è rimasto sorpreso dal vederlo in pista: “Quando vedi le inquadrature molto ampie, perdi la prospettiva della velocità dell’auto. Ci sono così tante inquadrature da offrire ai fan che il drone così vicino ti permette di immergerti a pieno nell’intera esperienza. Sono sicuro che non manca molto per vederlo in televisione, molto presto sarà presente”, ha aggiunto il commentatore televisivo.
Nello sviluppo del drone c’è stato il grande aiuto di Red Bull Advanced Technologies, un ramo ingegneristico del team di Formula 1, che ha progettato e prodotto la sua aerodinamica leggera, le carenature e i bracci strutturali di montaggio del motore. Questo ha fatto si che la massa totale dell’oggetto venisse ridotta di circa il 10%. È un pezzo unico nel suo genere, in quanto comprende curve, accelerazione, decelerazione, durata della batteria, connettività tra drone, ricevitore e pilota, e anche la navigazione su ponti e sotto i cartelloni pubblicitari. Attualmente in corsa non ce ne sono altri simili: siamo di fronte a una rivoluzione.
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