Nell’ultimo anno le vendite di veicoli elettrici in Europa stanno incontrando una netta flessione, nonostante l’industria automobilistica nel suo complesso stia registrando una crescita
Nel 2021 la Commissione del Green Deal europeo, tra le proposte relative all’industria dei trasporti, prevede un taglio delle emissioni del 50% per i veicoli commerciali entro il 2030, dove per le auto il -55% prospettato va a inasprire di tanto il -37,5% inizialmente concordato sul medesimo arco temporale. Per arrivare entro il 2035 allo stop della vendita di motori termici.
Secondo i dati più recenti pubblicati negli ultimi mesi, le vendite di veicoli elettrici sono crollate, soprattutto nel Vecchio Continente, in parte a causa dei governi che hanno ridotto gli incentivi finanziari all’acquisto di auto alimentate a batteria, ma anche per la persistente tendenza al ribasso dell’economia dei paesi, che ha pesato sulla spesa dei consumatori. Il conseguente calo della domanda sta portando le case automobilistiche a ridimensionare e rallentare i piani per eliminare del tutto il motore a combustione interna.
Continua la spinta alla transizione ecologica per tutti i paesi europei e una delle decisioni più controverse prese dalla Commissione UE in tal senso è stata quella delle auto nuove che potremo acquistare dal 2035, auto che non potranno più essere alimentate a benzina o diesel, ma saranno solo elettriche. Una svolta epocale che aveva spiazzato anche le stesse case automobilistiche non ancora pronte al futuro appuntamento e che ha portato a un rimescolamento delle scelte da parte degli automobilisti. Benzina, diesel, ibrido, full electric, ora la scelta si è fatta ancora più complicata anche per una persistente incertezza su cosa ci presenterà davvero il futuro dell’automotive. Secondo un recente studio, l’Europa infatti sembra aver rallentato la corsa alle auto elettriche, e anche il tasso di penetrazione negli Stati Uniti si è ormai appiattito, resiste soltanto in Cina con un andamento in controtendenza, ma comunque con un tasso di crescita più basso rispetto allo scorso anno.
I motivi del rallentamento sono molteplici. Innanzitutto, quello del passaggio alle auto elettriche, resta un cambiamento epocale nelle abitudini degli automobilisti a tutte le latitudini. Il nuovo pensiero di controllare il livello di carica delle batterie della propria auto prima di pianificare qualsiasi spostamento resta un problema non da poco, che costituisce un freno al cambiamento di idea da parte dell’utente. I prezzi delle auto ibride o elettriche resta poi nettamente più alto dei corrispondenti modelli a motore termico e, una volta che molti paesi hanno fermato gli incentivi statali, la richiesta è inevitabilmente scesa, non a caso, nell’ultimo anno sono salite le richieste di auto usate, tanto da far svuotare i piazzali dei concessionari di questi modelli. Il caso più lampante arriva dalla Germania, uno dei mercati più grandi dell’eurozona, dove lo stop degli incentivi statali ha portando a una diminuzione del 36,8% delle vendite di veicoli elettrici. Si è passati infatti dal 20% nel luglio 2023 al 12,9% nel luglio 2024. E per lo stesso motivo, anche in Italia e Spagna le vendite di veicoli elettrici non mostrano segni di ripresa, con una quota di mercato che rimane stagnante. Le case automobilistiche hanno cominciato a rivedere i piani di sviluppo e vendita dei modelli elettrici. La Mercedes, ad esempio, ha anche ridotto le sue previsioni di margine per l’anno e ha abbandonato gli obiettivi a medio termine per le vendite di veicoli elettrici, affermando che la transizione dalle auto a combustione richiederà più tempo del previsto. Anche il grande mercato americano è investito da questa flessione mentre resiste quello asiatico, trainato però soprattutto dai modelli ibridi.
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