Uno spreco enorme di risorse e possibilità, quello che doveva essere la soluzione a un problema enorme è diventato un disastro ecologico
Sembravano la svolta, la soluzione tanto cercata per gli enormi problemi di mobilità e invece in Cina è stato prodotto un numero così incontrollato di bici elettriche per il bike sharing, che ha portato a tantissime bici inutilizzate, abbandonate, da rottamare e ora semplicemente ammassate nei cosiddetti “cimiteri di biciclette”.
La Cina è da sempre soprannominata il “Regno della bicicletta” e anche se in materia di mezzi di trasporto i cambiamenti sono stati spettacolari l’automobile, che ha praticamente spodestato la “piccola regina” nelle strade delle grandi città, ma comunque soprattutto in quelle di provincia, resta il mezzo di trasporto più utilizzato dal popolo cinese.
Milioni di biciclette
Anche se la Cina sta invadendo il mondo con la propria industria di automobili elettriche, che sforna modelli sempre più competitivi, l’acquisto annuale di biciclette oltre la Grande Muraglia si è attualmente stabilizzato intorno ai 22 milioni di unità. Con l’aggravarsi dei problemi ambientali e l’intasamento del traffico infatti rispuntano i vantaggi di possedere e circolare in bicicletta. Non poteva non esplodere, alcuni anni fa, anche nella terra d’Oriente il grande fenomeno del bike sharing che da alcuni anni ha invaso i centri storici delle città europee. E con circa settanta aziende di noleggio di biciclette sul mercato e un giro d’affari di 1,3 miliardi di euro, quelli appena passati sono stati decisamente anni d’oro per bike sharing in Cina, ma a causa di investimenti frettolosi in un settore ancora in via di sviluppo, la bolla è scoppiata in fretta lasciando soltanto milioni di problemi.
Cimiteri di biciclette
Le foto dei cosiddetti “cimiteri di biciclette” abbandonate dalle società, tra fallimenti e la mancanza di discariche legalizzate, hanno cominciato a circolare sul web mostrando un lato davvero poco romantico di un mezzo che ha accompagnato la rivoluzione industriale dell’uomo. Infatti a causa della mancanza di un quadro normativo chiaro, molte di queste società non sono riuscite a operare in modo sostenibile e hanno contribuito all’accumulo di biciclette non utilizzate o danneggiate. Il risultato di questa esplosione senza controllo è stata la presenza di circa trenta milioni di biciclette abbandonate o sequestrate, molte delle quali ora finiscono ammassate e accatastate in queste discariche a cielo aperto, diventando simboli di un vero e proprio spreco ecologico.
Mezzi dall’elevata tecnologia, dotate di un particolare lucchetto con apertura digitale, di gps e collegate con un’applicazione agli smartphone e un piccolo altoparlante in grado anche di richiamare l’attenzione se la bicicletta per qualche motivo viene lasciata a terra invitando a tirarla di nuovo in piedi sulle due ruote. E’ stato calcolato che rimuovere una bicicletta dalla circolazione costa 9,6 yuan, ovvero circa 1,20 euro, per questo sono state create società ad hoc, per recuperare e smaltire quanto più materiale possibile da una bicicletta abbandonata, ma resta una goccia nel mare nei tanti “cimiteri” sparsi per il paese.