Uno studio incredibile della New York University School of Medicine stabilisce alcuni concetti e dati a cui nessuno era mai arrivato prima
Il cervello che nasconde misteri e situazioni che sono quasi sconosciute ai più adesso un po’ di meno anche grazie ad uno studio che è stato fatto in America. Una serie di dati, sensazioni ed emozioni che sono state scoperte da alcuni ricercatori americani. E tutto, se non la maggior parte, avviene nelle prime settimane di vita del cervello stesso.
Nei neonati il cervello già nelle prime settimane di vita sviluppa e genera miliardi di nuove connessioni che deve gestire in pochi istanti e all’improvviso una serie di informazioni che arrivano dal mondo esterno. Una crescita costante e sempre più importante che è stata documentata su 140 bambini prima e dopo la loro nascita.
Uno studio avveniristico che sta stupendo il mondo e presto verrà ufficializzato e pubblicato su tutte le riviste scientifiche autorizzate per divulgare una di quelle scoperte che ha del sensazionale, soprattutto perché ci riguarda da vicino e spiega tantissime cose, anche sulla nostra crescita e su quella dei bambini.
140 di questi bambini sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale (che non ha niente di pericoloso) prima e dopo la nascita dai ricercatori della New York University School of Medicine. Uno studio che cercherà di capire come nascono determinati problemi legati alla gravidanza ma anche durante il parto che possono in qualche modo influire sullo sviluppo neurologico del bambino. Alcune ricerche precedenti avevano già studiato il cervello umano durante la vita fetale e dopo la nascita, ma era stato fatto in maniera separata, adesso la novità è che le due fasi della vita sono state messe in condivisione.
Uno studio unico nel suo genere
Il nuovo studio, portato avanti dalla psichiatra Moriah Thomason, ha studiato e osservato prima e dopo la nascita il cervello di 140 bambini sottoponendoli a risonanza magnetica, con la formazione e la crescita del cervello in tutte le sue fasi. In totale sono state fatte 126 risonanze su feti a partire dal sesto mese di gravidanza e 58 risonanze su neonati nei primi mesi di vita.
“Con questo set di dati longitudinale unico nel suo genere, abbiamo l’opportunità di studiare per la prima volta i cambiamenti cerebrali a cavallo della nascita“, spiega la professoressa e ricercatrice Lanxin Ji che aggiunge e approfondisce: “I nostri risultati suggeriscono che la nascita non è semplicemente una continuazione della crescita cerebrale prenatale, ma una fase distinta e trasformativa che ha un impatto sui futuri risultati cognitivi e comportamentali“.
Lo studio e le immagini delle risonanze indicano e fanno vedere che alla nascita si verificano un’ondata di incredibile e nuove connessioni neurali, ma non sono interessate tutte le regioni del cervello nello stesso modo.
Alcune nuove connessione cerebrali si formano nel senso vero e proprio nelle regioni sottocorticali primitive, legate più che altro a funzioni vitali come il controllo motorio o la respirazione, ma anche all’apertura e chiusura delle palpebre e perfino alla digestione. Uno studio incredibile.