Ennesima novità per il digitale terrestre. La numerazione cambia e utenti costretti a cambiare ancora modo di vedere la tv.
La novità, se cosi si può dire, era nell’aria, come di fatto succede ormai da anni in questo specifico ambito. La situazione è di quelle da considerare sotto ogni punto di vista. In molti casi si è parlato di disservizio, di programma non chiaro o comunque non sviluppato secondo i modi più consoni. La verità è che quando si parla di digitale terrestre, le cose nel nostro paese, di recente, vanno sempre in un certo modo. Dalla novità rivoluzionaria all’attesa ormai quasi senza scadenza alcuna.
Anni fa il Governo presieduto da Giuseppe Conte, su indicazioni addirittura, forse, precedenti, annunciava una rivoluzione per quel che riguarda la modalità di fruizione dei canali del digitale terrestre. Una innovazione bella e buona che in quei tempi necessitava anche di nuovi decoder, inizialmente forniti dallo Stato attraverso uno specifico supporto. Oggi, quella logica è ancora dominante e addirittura, in moltissimi casi, a distanza di anni, i cittadini continuano ad avere problemi in questo senso.
Le ultime mosse da parte del Governo, in questo senso, parlano di passaggio definitivo alla nuova tecnologia prima fissato per inizio anno e poi rimandato, per adesso, al prossimo settembre. Il motivo è molto semplice. L’aggiornamento del sistema riguarderà le frequenze Rai, con l’azienda impegnata più che mai nel corso della prossima estate con numerosi eventi live in esclusiva da trasmettere. Settembre rappresenterebbe in questo caso la fine di numerosi impegni.
Il discorso insomma a questo punto diviene più che mai complicato se si considera che dopo anni di programmazioni e spostamenti i cittadini che non possono avere accesso alla nuova tecnologia sono ancora milioni. Nel frattempo, però, una novità riguarda sempre da vicino gli utenti italiani che vedranno l’ennesima sintonizzazione specifica, quindi modifica, di fatto dei canali del digitale terrestre, sperando di passare, presto a una nuova e più efficace tecnologia.
In quanto alla nuova numerazione si notano in effetti pochissimi cambiamenti, con le logiche dominanti nei mesi passati, di fatto confermate. I primi canali affidati alle grandi aziende del panorama italiano, poi i canali locali, poi quelli suddivisi per vario genere: informazione, bambini, attualità, cinema ecc. Il sistema, insomma, coinvolge più che mai i cittadini in attesa della rivoluzione, annunciata e dunque tanto attesa. Gli italiani, insomma, sono stanchi di aspettare.
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