Il Garante delle Comunicazioni ha ultimato la piattaforma contro i siti illegittimi. Permetterà a Dazn e alle altre emittenti di segnalare in tempo reale le trasmissioni illegali
L’entrata in vigore della legge 93/2023 prometteva di cambiare radicalmente le cose nella battaglia contro la pirateria illegale e il cosiddetto pezzotto. Questa nuova normativa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 24 luglio e attiva dall’8 agosto, per questo anche nota come legge anti pezzotto, introduce misure più efficaci per combattere la pirateria online con strumenti tecnici e giuridici di maggiore efficacia.
Ora è davvero tutto pronto. L’arma, non più segreta, per vincere l’annosa battaglia contro la pirateria televisiva è finalmente pronta e promette di stroncare sul nascere tutti i tentativi illeciti di collegarsi agli eventi in diretta a pagamento. La piattaforma Piracy Shield, una sorta di robot grazie al quale vengono bloccati i siti che diffondono illecitamente eventi sportivi live, partirà entro la fine di gennaio, con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ne ha definito i requisiti tecnici e operativi per il funzionamento.
La pirateria digitale di contenuti audiovisivi è stata a lungo un problema per l’industria sportiva italiana, in particolare per il campionato di calcio di Serie A. L’uso delle Iptv illegali (il cosiddetto pezzotto) è stato una vera e propria spina nel fianco per i titolari del copyright, incapaci di trovare rimedi efficaci e soprattutto immediati. Ma dall’estate scorsa una legge creata ad hoc regola diversamente le violazioni, introducendo misure, sia tecnologiche che giuridiche, più efficaci per combattere la pirateria online . Nei giorni scorsi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha annunciato il via alla cosiddetta piattaforma “oscura pezzotto” entro il 31 gennaio. L’obiettivo resta quello di intervenire entro mezz’ora per interrompere la visione fraudolenta della partita o di tutti gli altri eventi live che sono stati fruiti abusivamente in un’economia clandestina dalle grandi che ha qualcosa come tre milioni di abbonati nei vari ambiti nei quali opera.
“La nuova piattaforma è dunque funzionante. Spetta ora agli operatori che forniscono l’accesso (ISP), i quali devono oscurare tali siti su segnalazione dei titolari dei diritti, porre in essere le attività necessarie per rendere operativo il nuovo sistema”, con questa nota ufficiale AgCom ha chiarito la questione e la data ultima resta quella del prossimo 31 gennaio 2024. Tecnicamente quindi il nuovo sistema non solo potrà disabilitare l’accesso al sito pirata attraverso il blocco dell’instradamento del traffico verso indirizzi Ip illeciti (cosa che già poteva fare perché prevista dal regolamento Agcom di cui alla delibera 680/13/Cons), ma ora potrà anche bloccare qualsiasi futuro nome di dominio, sottodominio o indirizzo Ip riconducibili alle stesse attività illecite. Il meccanismo si basa su un sistema machine to machine: i titolari accreditati, che hanno già ottenuto un provvedimento cautelare per la tutela del diritto protetto, a fronte di ulteriori violazioni del medesimo diritto, possono ‘caricare’ le segnalazioni di violazione, assistite da un adeguato corredo probatorio, sulla piattaforma che le indirizza automaticamente agli ISP accreditati i quali provvedono al blocco dell’indirizzo IP e/o dell’FQDN (il nome di dominio completo) entro i successivi 30 minuti. E la visione dell’evento sul nostro Smart tv, tablet o qualsiasi altro device, sarà così oscurata.
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