Mark Zuckerberg cambia la strategia su Facebook: sta per bloccare una bloccare una delle sue funzioni, dividendo gli utenti.
Dalle parole ai fatti il passo è breve. Le avvisaglie di un radicale cambiamento di strategia per ciò che fino a un po’ di decenni fa era il social più iconico e seguito al mondo, c’erano tutte. Ne aveva parlato proprio Meta lo scorso 29 febbraio, preannunciando novità importanti su Facebook. Ebbene, quelle novità stanno per arrivare, incastrate in un contesto storico ora definito.
Non si tratta solo di DMA, quel District Markets Act voluto fortemente dall’Unione Europea arrivato per riorganizzare un mercato digitale fino troppo in mano ai Gatekeeper, così ora definitivi, dei Guardiani, alcuni dei quali fino troppo dominanti rispetto ad altri.
L’annunciato ma pur sempre sorprendente cambio di strategie di Meta non è soltanto una questione di interoperabilità, diretta conseguenza delle nuove normative UE inserite nel DMA, che ha costretto Mark Zuckerberg ad aprire su WhatsApp all’interscambio di messaggi (per esempio) con Telegram o Signal, in generale con tutte le applicazioni di messaggistica istantanea, è un qualcosa in cui Meta credeva, ma che non ha funzionato. Non per colpa sua, ma per un sentiment diverso dei suoi utenti.
Sono in dati in mano a Meta che hanno portato a una storica decisione, praticamente decisa dagli utenti, visto che l’80% di chi va su Facebook, non è per cercare notizie. Inutile tenere aperta la scheda Notizie di Facebook, nel 2023 è stata vista, per stessa ammissione di Mark Zuckeberg, da meno del 3% dell’interazione totale sulla piattaforma nel 2023.
“Dobbiamo concentrare il nostro tempo e le nostre risorse su cose che le persone ci dicono di voler vedere di più sulla piattaforma”. Ecco spiegata la mossa di Meta sullo stop della scheda Notizie di Facebook, che sarà effettiva da aprile, in nome di un nuovo allineamento della strategia di Meta, concentrato su ciò che vogliono i suoi utenti, anche solo per non perderli.
Così, se l’80% degli internauti va su Facebook fondamentalmente per i Reels, bisogna spingere lì, portandoci anche alcuni editor chiaramente infuriato per lo stop della scheda Notizie su Facebook sia negli Stati Uniti che in Australia, incoraggiando loro a spostare tutto nei Reels, quei video brevi in formato verticale che ormai dominano la scena su tutti i social, piacciono e devono essere caldeggiati. Da qui la sterzata verso un ritorno al futuro.
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