Il particolare e curioso incidente era accaduto nei giorni scorsi a due astronaute impegnate in un intervento di manutenzione su un pannello solare del laboratorio orbitante, all’esterno della stazione spaziale internazionale
La cassetta degli attrezzi smarrita da Jasmin Moghbeli e Loral O’Hara, due astronaute della Nasa, durante un’attività all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, è stata fotografata dall’astrofisico Gianluca Masi grazie a un telescopio installato a Manciano in provincia di Grosseto. La borsa, che ora vaga nello spazio, è considerata un vero e proprio detrito spaziale.
L’ISS (Stazione Spaziale Internazionale) è un grande laboratorio che galleggia nello Spazio. Si trova a circa 400 km di altezza dalla Terra e viaggia a una velocità di 28.000 km/h. L’ISS è un progetto internazionale che coinvolge diverse agenzie spaziali, tra cui NASA, ESA, Roscosmos, JAXA e CSA. L’ISS serve per condurre esperimenti scientifici in microgravità e per ospitare astronauti di varie nazionalità.
Persa nel vuoto estremo
Lo scorso 2 novembre una borsa degli attrezzi del valore di 100.000 dollari è stata persa durante una passeggiata spaziale di quasi 7 ore all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale. Le due astronaute della Nasa, Jasmin Moghbeli e Loral O’Hara, erano state chiamate a un intervento di manutenzione su uno dei pannelli solari che garantisce l’energia quotidiana necessaria alla stazione orbitante Iss in navigazione geostazionaria intorno alla Terra. La borsa di colore bianco ora vaga nello spazio come un vero detrito spaziale e precede la stazione spaziale di circa dieci minuti. La Nasa infatti ha calcolato immediatamente le probabilità di un successivo incontro che potrebbe anche risultare assai pericoloso per l’incolumità degli ospiti della stazione orbitante, ma un eventuale impatto con l’oggetto sono state valutate come “basse”, pertanto sia l’equipaggio sia la stazione spaziale sono ritenute al sicuro e non è necessario prendere alcuna precauzione.
Ritrovata dal telescopio italiano
Nel corso della giornata di ieri, l’oggetto è stato individuato dal Virtual Telescope Project grazie a uno dei telescopi robotici installati presso la postazione di Manciano, in provincia di Grosseto. “Sono riuscito a riprenderla attraverso uno dei telescopi robotici disponibili presso la nostra postazione”, ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, “sotto il cielo più buio dell’Italia peninsulare, nella Maremma grossetana. Grazie alle straordinarie tecnologie e alle raffinate meccaniche impiegate, lo strumento ha puntato e inseguito perfettamente questo detrito, nonostante si spostasse nel cielo di circa un grado ogni tre secondi, peraltro di moto continuamente variabile”. La borsa appare come un puntino luminoso al centro dell’immagine così ottenuta, con le scie lasciate dalle stelle sullo sfondo, dovute al movimento del telescopio che inseguiva il detrito. Il nuovo detrito spaziale abbasserà la sua orbita costantemente fino a disintegrarsi rientrando nell’atmosfera, si presume nella primavera del prossimo anno.