La sicurezza al primo posto. Microsoft attaccata, mail violate e informazioni personali rubate. Utenti nel panico.
La tendenza odierna, quella che in un modo o nell’altro impone la connessione h24 per i dispositivi mobile, dà vita a tutta una serie di ulteriori situazioni non sempre semplici da gestire. In alcuni casi, poi, si rischia e lo si fa nel più grave dei modi, andando a considerare le dinamiche che generalmente caratterizzano lo stesso contesto web. Grandi aziende e grandi strutture finiscono per essere violate, con la conseguenze e potenziale ricaduta sugli utenti che ne utilizzano i relativi servizi.
Pochi giorni fa, alcuni esperti segnalavano la pericolosità di alcune situazioni legate a Meta, attraverso la piattaforma di messaggistica istantanea WhatsApp. Le innumerevoli prese di posizione dell’azienda, al fine di migliorare la sicurezza stessa nei propri prodotti, ha finito per ammorbidire indirettamente altre situazioni che consento a malintenzionati senza scrupoli di approfittare della situazione e nel caso violare le stesse identità di milioni e milioni di utenti.
Negli ultimi giorni una nuova incredibile denuncia arriva dal settore informatico. Stavolta, la vittima ha un nome più che mai noto, Microsoft, per la precisione. Quello che è successo e che probabilmente sta ancora succedendo ha letteralmente gettato nel panico milioni e milioni di utenti in tutto il mondo. A segnare il colpo, purtroppo vincente, per quel che riguarda i malintenzionati di turno, ci hanno pensato i Midnight Blizzard, noto gruppo hacker che nel corso dei giorni scorsi è riuscito a violare alcuni computer aziendali della grande azienda.
Tale compagine, per così dire, per quel che si sa, risulta, di fatto, sponsorizzata dallo stesso Governo russo. Il gruppo è noto, nello specifico come Nobelium o APT29. Già lo scorso anno Microsoft fu vittima di un attacco proveniente da questa stessa banda di cyber – criminali. In quel caso la tecnica utilizzata passò alla storia come la “password spray”. La truffa si compie passo per passo, prima l’accesso all’account test e poi la messa in pratica dell’attacco vero e proprio.
Colpiti gli account aziendali, con relativo panico e preoccupazione da parte degli stessi dipendenti, in questo caso anche e soprattutto utenti. Secondo Microsoft la stessa violazione dei profili non è stata causata da un abbassamento dell’attenzione da parte dei servizi di sicurezza ma da un attacco vero e proprio. Le attività aziendali sono state messe duramente alla prova e gravemente, in alcuni punti, compromesse.
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