Intelligenza Artificiale, gli italiani la usano per un obiettivo: e rischiano grosso

Secondo un recente dossier, gli italiani utilizzano principalmente l’AI per uno scopo. Che può rivelarsi estremamente dannoso. Ecco come difendersi…

Sempre più persone si affidano all’Intelligenza Artificiale per lavoro, affari, svago o per diletto. Da quando si è iniziata a diffondere, l’Intelligenza Artificiale ha condizionato gran parte delle nostre vite, con inevitabili ripercussioni. Se da una parte infatti esistono numerosi vantaggi (soprattutto dal punto di vista professionale), possono esserci però degli sviluppi inaspettati. Soprattutto dal punto di vista personale.

L’Intelligenza artificiale è usata per uno scopo sbagliato dagli italiani. Ecco quale – Cityrumors.it

Usarla in alcuni ambiti infatti, può portare a problemi di varia natura. Un nuovo sondaggio globale di Norton, (marchio consumer di sicurezza informatica di Gen e leader nei servizi di sicurezza online) ha portato alla luce un nuovo modo in cui le persone usano l’intelligenza artificiale nella loro vita. Si tratta di una serie di comportamenti poco idonei e che, spesso, si rivelano contro producenti. Molti infatti utilizzano i servizi legati all’AI per i siti e le app di appuntamenti e di dating online. Un’abitudine che, molte volte, ha portato a problemi di varia natura. Con una verità spesso diversa da quella che era stata inizialmente promossa.

Secondo un recente dossier, oltre l’83% degli attuali frequentatori italiani di siti e app di incontri, sono interessati a utilizzare l’intelligenza artificiale come aiuto per gli appuntamenti. Una rivoluzione culturale netta rispetto al passato, quando la tecnologia non veniva chiamata in causa per tentare approcci amorosi. Questo dato fa parte di un’indagine più ampia contenuta nel report Norton Cyber Safety Insights 2024 – Special Release: Online Dating, che analizza i comportamenti online quando si tratta di incontrare e scambiare informazioni con potenziali partner e conoscenze romantiche.

Come funziona lo studio e i risultati

Lo studio è stato condotto online in 13 Paesi in tutto il mondo (USA, Regno Unito, Australia, Brasile, Colombia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, India, Italia, Giappone). Repubblica Ceca, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico e Nuova Zelanda) da Dynata per conto di Gen dal 6 marzo al 24 marzo 2023 tra 13.107 adulti di età pari o superiore ai 18 anni, con un minimo di 1.000 intervistati per Paese. I dati sono stati ponderati, ove necessario, per età, sesso e regione, in modo da essere rappresentativi a livello nazionale e per allinearli alle proporzioni reali nella popolazione.

L’Intelligenza artificiale è spesso stata usata per trovare i partner – Cityrumors.it

Abbiamo scoperto che le persone in cerca di amore investono una quantità significativa di tempo e denaro nei siti e app di incontri online” ha dichiarato Silvia Signorelli, Senior Marketing Manager Italy and Balkans di Gen. Infatti, i dati di Norton mostrano che l’utente medio italiano di queste app, in prevalenza maschio, trascorre 5,3 ore a settimana e spende una media di 127 euro in app e servizi di incontri. In questo quadro, le persone si rivolgono all’intelligenza artificiale come strumento utile a guidarle negli incontri online e ad aumentare le possibilità di trovare un partner. Tra coloro che attualmente utilizzano una app o un servizio di incontri online, il 58% è interessato a utilizzare l’intelligenza artificiale per scrivere frasi di rimorchio e iniziare una conversazione, il 57% per sviluppare il proprio profilo nelle app di incontri e il 42% per migliorare le foto.

Tuttavia, se da un lato c’è entusiasmo per la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza degli utenti nei siti e app di incontri online, dall’altro è necessario essere consapevoli del fatto che questa tecnologia può anche portare alla potenziale minaccia di truffe amorose. I dati di Norton mostrano che quasi un quarto degli italiani (20%) che utilizzano un’app di incontri, dichiara di essere stato preso di mira da una truffa di incontri, e più della metà (76%) di questi ne è rimasta vittima. Inoltre, quasi tre quarti (75%) degli italiani che utilizzano un’app di incontri ha dichiarato di essere stato adescato da qualcuno. “Gli appuntamenti online sono notoriamente difficili da gestire e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale come strumento guida sembra innocuo se finalizzato a migliorare la propria scrittura o aspetto estetico. Tuttavia, la tecnologia IA può anche rendere gli incontri online più rischiosi e complicati quando viene utilizzata in modi più nefasti“, ha dichiarato Leyla Bilge, Direttore degli Scam Research Labs di Norton. “Le truffe romantiche non sono nuove, ma l’intelligenza artificiale sta cambiando le carte in tavola, rendendo questo genere di truffe più diffuso e più difficile da individuare. Le persone devono stare attente a comportamenti che possono destare sospetti, come ad esempio individui che evitano le videochiamate o le telefonate, che hanno pochissime immagini sui loro profili personali o che tentano di far progredire la relazione più rapidamente del dovuto“.

Ristoranti pronti al grande cambiamento
Intelligenza artificiale e incontri online. I rischi che si corrono (Pixabay Foto) Cityrumors,it

I dati che svelano la verità: i comportamenti degli utenti

Il report ha anche evidenziato che: sul totale degli intervistati italiani, più uomini sono più propensi a utilizzare app o siti di incontri online (59% contro il 38%). In generale, il 50% degli intervistati preferirebbe incontrare il proprio partner nella vita reale, nonostante questo il 34% degli uomini confida di poter incontrare anche online il proprio potenziale partner.

  • I frequentatori abituali di app e siti di incontri in Italia hanno classificato Tinder (71%) e Meetic (65%) come gli ambienti di incontro online più sicuri in termini di persone che vi possono incontrare.
  • Her e Happn sono percepiti come i meno sicuri, con rispettivamente solo il 16% e il 17% delle persone che concordano sulla sicurezza delle persone con cui poter interagire.
  • Oltre tre quarti (77%) degli attuali utilizzatori di un’app di incontri online la usa mentre è in viaggio o in vacanza.

I consigli per evitare di essere truffati online

Il dossier si conclude con una serie di consigli per evitare di essere truffati e di andare incontro a problemi. Il primo consiglio è quello di chiedere  una foto recente per verificare l’identità dell’interlocutore. Se la persona protesta o si giustifica o cerca scuse per giustificare l’impossibilità di fornire una foto, è meglio scegliere la strada della cautela. Il secondo consiglio è di natura pratica: se rimandano continuamente l’incontro nella vita reale e voi state chiacchierando con un potenziale innamorato da un po’ di tempo, potrebbe essere un segnale di allarme.

Il terzo consiglio è legato ai comportamenti che spesso vengono messi in scena online: gli esperti spiegano di non visitare  i link inviati da persone con cui non parlate da molto tempo. I truffatori si spacciano per altri e cercano di convincere il loro bersaglio a cliccare su link che di solito portano a siti porno o di webcam: siti dannosi che scaricano malware sul computer. Attenzione al quarto consiglio: se qualcuno richiede una chat via webcam, fate particolare attenzione al vostro comportamento. Il criminale può registrare la webcam e può usarla per ricattarvi. Se la conversazione comincia a prendere una una piega scomoda, è bene disconnettersi dalla chat.

L’ultimo consiglio è da tenere in grande considerazione: se notate che la conversazione che state avendo sembra un po’ fuori luogo o che la persona non risponde direttamente alle vostre domande, è probabile che si tratti di una conversazione con un interlocutore. Altrimenti è probabile che si tratti di un bot. I truffatori creano profili falsi gestiti da programmi chiamati bot. Il loro obiettivo è farvi cliccare su un link che vi condurrà a siti porno, a malware o a truffare i dati della vostra carta di credito. In realtà è abbastanza facile individuare un bot, perché ha una serie di risposte “in scatola” predeterminate. risposte predeterminate.

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