La famigerata virgola di colore blu che abbiamo imparato a conoscere nelle chat di WhatsApp ora arriva anche nell’utilizzo del motore di ricerca più famoso
Nell’era sempre più spinta dei social network abbiamo a che fare quotidianamente con simboli e segni che ci spiegano in tempo reale cosa sta accadendo. Tutti oramai conosciamo le spunte che compaiono singole o doppie nelle chat di WhatsApp quando inviamo un messaggio. Una singola spunta di colore grigio significa messaggio inviato, ma non recapitato, due grigie anche recapitato, mentre due spunte di colore azzurro stanno a significare che il messaggio di testo che abbiamo affidato al web è stato anche letto dal destinatario.
Questo piccolo escamotage che Meta ha introdotto per capire se i nostri messaggi giungano realmente a destinazione e quindi se siano anche letti, negli ultimi tempi è stato introdotto anche per gli utenti Instagram, allo scopo di mostrare l’autenticità di un profilo riconosciuto. Un modo per garantire la pagina in questione.
La spunta grigia che diventa improvvisamente blu. Quante volte abbiamo atteso trepidanti, soprattutto se il messaggio da recapitare aveva una particolare urgenza, davanti allo schermo del nostro smartphone, per capire se il destinatario avesse letto o meno il nostro testo scritto. Nella chat di WhatsApp le spunte grigie e blu sono a indicare se il messaggio inviato sia arrivato e poi regolarmente “aperto”, una prassi introdotta dopo la grande diffusione mondiale della messaggistica sviluppata da due ex dipendenti di Yahoo. Ora anche un colosso come Google ha deciso di adottare la famigerata spunta blu che comincerà a comparire per gli utenti di Gmail, la posta elettronica del colosso di Mountain View. Quindi da ora in poi, dopo i social network dove la spunta blu è diventata anche il simbolo che identifica gli account certificati, anche le mail verranno contrassegnate da questo piccolo segno con una valenza però del tutto particolare.
Google nella sua casella di posta elettronica, Gmail, da alcuni anni aveva introdotto lo standard BIMI (Brand Indicators for Message Identification) in modo tale da riconoscere una fonte affidabile. In pratica l’intestatario della mail aveva la possibilità di creare un vero e proprio avatar a garanzia dell’autenticità della sua casella di posta elettronica. Ora questo sistema viene anche implementato proprio con l’introduzione di una piccola spunta blu, un indicatore che appare accanto al nome del mittente e segnala che l’identità di chi invia l’email è stata verificata. In pratica è come un sigillo di garanzia che attesta l’autenticità di un’azienda o di un marchio. Un sistema che permette quindi agli utenti di riconoscere immediatamente se un’email è effettivamente stata inviata dall’azienda che dichiara di essere e che quindi non siamo di fronte a una delle tante mail di spam truffaldine che ogni giorno intasano la nostra casella di posta elettronica. Perchè questa icona, di colore blu con un segno di spunta bianco al centro, consente di aiutare più chiaramente gli utenti a identificare i messaggi dei mittenti legittimi rispetto agli imitatori.
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