Si chiama biocarburante Hvolution di Eni Sustainable Mobility, ed è realizzato con residui vegetali e olii generati da colture non destinate all’alimentazione
In Italia è arrivato da tempo, ma finalmente cominciano ad aprire distributori che vendono alla pompa soltanto il carburante diesel ecologico. Una risposta fondamentale alla transizione ecologica che vorrebbe imporre soltanto l’uso del motore elettrico con la conseguente dismissione di tutti quelli endotermici.
Stiamo parlando dell’Hydrogenated vegetable oil, un combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili e che può essere utilizzato dai veicoli a diesel di ultima generazione. È in grado di abbattere le emissioni dei mezzi fino al 90%.
Sappiamo perfettamente la spinta incredibile che sta avendo il motore elettrico sull’onda di una transizione ecologica che imporrebbe questa unica svolta green. La messa al bando a partire dal 2035 del motore termico, la continua vessazione delle motorizzazioni diesel additate senza prova a suffragare questa tesi, come motore inquinante e quindi da mettere al bando. Ma da qualche mese, Eni Sustainable Mobility, ha lanciato sul mercato il suo primo diesel prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili. Il nuovo carburante, denominato Hvolution è già in vendita presso alcune stazione dello stesso marchio in Italia. Questo particolare tipo di gasolio, è un biocarburante che viene prodotto da materie prime di scarto, residui vegetali e olii generati da colture non destinate all’alimentazione e può contribuire all’immediata decarbonizzazione del settore dei trasporti (anche pesanti). “Dal punto di vista tecnico, l’HVO è stato testato ed è già largamente utilizzato e non ha mai dato alcun problema ai mezzi che lo utilizzano”, spiega Luca Cavatton di Costantin Spa, responsabile del progetto HVO100.
Sappiamo che l’UE ha autorizzato l’uso dei carburanti sintetici anche dopo il 2035 e il Diesel HVO potrebbe essere uno di questi. Parliamo infatti di un gasolio prodotto proprio da materie prime sostenibili. “In un momento in cui l’attenzione internazionale pare essere tutta sull’elettrico, crediamo sia importante dare una seconda vita al settore dei carburanti tradizionali, attraverso un’alternativa realmente ecologica”, continua ancora Cavatton, “ci crediamo e per questo abbiamo deciso di vendere l’HVO nei nostri distributori a un prezzo di molto inferiore al diesel tradizionale”. La svolta a favore dell’HVO è iniziata nel 2022 per arrivare a creare il marchio registrato HVO100. Un network dei distributori dotati di biodiesel, che ora la società punta ad allargare a una rete cui possono aderire anche altri marchi di carburanti. Ad oggi in Italia sono 24 le stazioni di servizio che servono soltanto questo nuovo biodiesel.
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