Tra gli USA e TikTok la situazione non è affatto delle migliori: arriva l’ultimo annuncio
Continua la diatriba che vede come assoluti protagonisti gli Stati Uniti D’America ed il social network cinese “TikTok“. Nelle ultime ore sta facendo molto discutere l’ultimo comunicato da parte della società che gestisce il social, vale a dire la “ByteDance“. Quest’ultima, infatti, ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di vendere la società. Soprattutto dopo che dagli Stati Uniti hanno approvato una nuova legge che sta facendo molto rumore.
Ovvero? Quella che potrebbe portare ad un divieto a livello nazionale dell’app utilizzata da milioni di persone negli USA e non solo. Come confermato dallo stesso presidente Joe Biden e dalla Casa Bianca. La società, con tanto di sede a Pechino, ha fatto sapere che le notizie che stanno circolando e che portano la firma dei media stranieri non sono vere: ovvero quelle che affermano della possibile vendita del famoso social network.
TikTok, ByteDance conferma: “Nessuna intenzione di vendere”
Un comunicato che arriva direttamente su un’altra nota piattaforma del Paese, vale a dire “Toutiao“. Una dichiarazione che arriva in risposta ad un articolo da parte di “Information” in cui veniva annunciato che la società cinese in questione stava seriamente pensando di vendere le proprie attività statunitensi di TikTok.
Il tutto senza il famoso algoritmo che consiglia video agli utenti. Nella stessa dichiarazione, inoltre, la ByteDance ha allegato anche uno screenshot del rapporto dello stesso “Information” dove vengono citate le tre persone che erano a conoscenza di questi fatti. Fino a questo momento la società non si era ancora pronunciata sul disegno di legge che aveva fatto molto discutere in questi ultimi giorni.
Soprattutto dopo che lo stesso era stato approvato da parte del Congresso e che tende a spingere la società a trovare un nuovo proprietario in meno di un anno (per la precisione nove mesi). Altrimenti il social sarà completamente bandito nel Paese americano. Fino a questo momento, però, non c’è stata alcuna replica dagli USA.