L’uso smodato e compulsivo del nostro smartphone resta un pericoloso attentato alla nostra salute
Era stato appena assolto dall’accusa di provocare lo sviluppo di tumori al cervello, ma l’uso eccessivo del cellulare ora potrebbe essere associato al rischio di far insorgere malattie cardiovascolari. Questo legame, emerso in alcuni studi in particolare nei fumatori incalliti e negli individui con diabete e attribuibile in parte ad alcune condizioni più frequenti che portano anche alla perdita di sonno e a un disagio psicologico.
Il pericolo delle radiofrequenze
Una delle discussioni più accese e dibattute degli ultimi anni, mai veramente finita, è quella che riguarda gli effetti dell’esposizione del corpo umano alle radiofrequenze emesse dai telefoni cellulari. Numerosi studi hanno contribuito ad approfondire l’argomento e il più recente mette in luce un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, soprattutto in persone con altre problematiche, come diabete e fumo, a seguito di un uso intensivo degli smartphone. L’ultima ricerca, pubblicata sul Canadian Journal of Cardiology, è stata condotta dagli scienziati del Southern Medical University di Guangzhou, in Cina.
Il team, guidato da Yanjun Zhang e Ziliang Ye, ha utilizzato i dati di 444.027 individui della Biobanca britannica per valutare una eventuale correlazione tra i campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dagli smartphone e una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari su “utilizzatori intensivi”. Lo studio evidenzia una disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, capace di favorire processi infiammatori e stress ossidativo che andrebbero a incidere sulla salute del cuore, ma anche su sonno e umore.
L’utilizzo compulsivo dello smartphone
L’importanza dello studio assume sempre maggiore significato in relazione ai tempi e alle modalità di utilizzo degli smartphone, strumenti ormai entrati prepotentemente nella vita quotidiana, spesso considerarti una vera e propria estensione di mani e cervello. Siamo sempre più connessi al mondo attraverso il cellulare, anche per attività che dovrebbero mantenersi nell’ambito delle relazioni umane, questo ha evidenti conseguenze su corpo e cervello. Gli scienziati hanno utilizzato dati forniti direttamente dagli stessi utenti, evidenziando il modo di utilizzo del telefono unitamente ai dati relativi all’insorgenza di malattie cardiovascolari estrapolati dalle cartelle cliniche ospedaliere. Il periodo di osservazione è stato in media di 12,3 anni e le malattie monitorate sono state prevalentemente ictus, coronaropatia, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca. Gli autori specificano che i dati sono stati raccolti prima dell’avvento dei telefoni di ultima generazione e per questo assicurano che la ricerca è sempre in fase di sviluppo e gli studi continueranno per garantire la massima attenzione su un tema di rilevanza fondamentale.